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AZERBAIJAN IN 2020 - TURAL RZAYEV, AZERBAIJAN

When we look at the title of the topic, everyone knows what I'm talking about. 2020 will be remembered for Azerbaijan with both negative and positive days. When I say positive days, I mean the days we spend with pride. As in the rest of the world, Azerbaijan began to fight the COVID-19 virus in the first months of 2020. Unexpectedly, this disease changed almost all of our lives, but also people. When you think that we have moved ‘online’ from ‘real’ life in an instant, change can be considered a bit normal. From March until now, our days are spent only at home, in front of technology. As a country, it will be a little difficult to talk about development in these difficult times. Because the cessation of relations with foreign countries has led to the suspension of tourism, one of the leading areas for economic development. At the same time, as in other parts of the world, economic growth has slowed and weakened. However, thanks to the necessary measures taken by the state, it was prevented in time. For example, in the second week of the war, the TAP and TANAP projects were completed. In general, no matter how tense the situation, the state always took care of the people. Despite the difficulties of the quarantine period, in September 2020, decisive and unshakable steps were

taken to resolve the Nagorno-Karabakh conflict, which is the most important issue for our people. The Nagorno-Karabakh issue is an issue that the territory of Azerbaijan has been unjustly seized by the Armenian state and demands a meaningless right. Our territories have been under occupation for 30 years. During these years, countless damage has been done to the nature and culture of these areas. For the past 30 years, our state has always avoided war and preferred a peaceful solution to the conflict. But as a result, we were forced to return our occupied territories during the war. On September 27, the Armenian armed forces launched an attack on the Azerbaijani civilian population. At the same time, the Azerbaijani armed forces conducted military operations to liberate the occupied territories until November 10, so for 44 days. In the end, the conflict ended with a tripartite declaration confirming the transfer of control of Nagorno- Karabakh to Azerbaijan. After the end of the war, Azerbaijan was greeted in the 21st century as a state that should be lead by example in terms of its military tactics, military equipment and training by the world community. It is no coincidence that after the events, the famous Russian publication Vedomosti named President of the Republic of Azerbaijan Ilham Aliyev "Politician of the Year".

And with these events, Azerbaijan ended 2020. I hope there will be better events in 2021. L’Azerbaigian nel 2020 (Traduzione di Martina Cuneo) Se guardiamo il titolo, sappiamo tutti di cosa parlerò. Il 2020 per l’Azerbaigian sarà ricordato sia per giorni negativi sia per giorni positivi. Quando dico positivi, intendo quei giorni che abbiamo trascorso con orgoglio. Come nel resto del mondo, l’Azerbaigian ha iniziato a combattere il virus del COVID-19 nei primi mesi del 2020. Inaspettatamente, questa malattia ha cambiato quasi tutte le nostre vite, ma anche le persone. Quando si pensa al fatto che ci siamo trasferiti ‘online’ dalla vita ‘reale’ in un istante, il cambiamento può essere considerato abbastanza normale. Da marzo fino ad oggi, abbiamo trascorso le nostre giornate solamente a casa, di fronte alla tecnologia. A livello di Paese, sarà un po’ complicato parlare di sviluppo in questi periodi difficili. Questo perché il blocco delle relazioni con i Paesi esteri ha portato a una sospensione del turismo, uno dei settori trainanti

dello sviluppo economico. Allo stesso tempo, come in altre parti del mondo, la crescita economica ha rallentato e si è indebolita. Tuttavia, grazie alle misure necessarie adottate dal governo, è stata fatta prevenzione in tempo. Per esempio, durante la seconda settimana del conflitto, i progetti per i gasdotti TAP e TANAP sono stati completati. In generale, per quanto la situazione fosse tesa, il governo si è sempre preso cura della popolazione. Nonostante le difficoltà del periodo di quarantena, nel settembre 2020, sono stati compiuti passi decisivi e irremovibili per risolvere il conflitto della regione del Nagorno-Karabakh, che è il problema più importante per la nostra gente. La questione riguarda una parte del territorio dell’Azerbaigian che è stata ingiustamente occupata dallo stato dell’Armenia, il quale la rivendica senza motivo. I nostri territori sono stati occupati per 30 anni. Nel corso di questi anni, danni incalcolabili sono stati fatti alla natura e alla cultura di queste aree. Negli ultimi 30 anni, il nostro governo ha sempre evitato il conflitto e preferito una soluzione pacifica rispetto alla diatriba. Tuttavia, come conseguenza, siamo stati costretti a riconsegnare i nostri territori occupati durante la guerra. Il 27 settembre, le forze armate armene hanno lanciato un attacco sulla popolazione civile azera. Nel frattempo, le forze armate azere hanno condotto operazioni militari per liberare i

territori occupati fino al 10 novembre, cioè per 44 giorni. Alla fine, il conflitto è terminato con una dichiarazione in tre parti che conferma il passaggio del controllo del Nagorno-Karabakh all’Azerbaigian. Al termine della guerra, l’Azerbaigian è stato accolto nel XXI secolo come un Paese che dovrebbe essere preso a esempio dalla comunità internazionale in termini di tattiche, equipaggiamento e addestramento militari. Non è una coincidenza che dopo questi fatti, il famoso quotidiano russo Vedomosti ha nominato il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyec “Politico dell’anno”. E su queste note, l’Azerbaigian ha concluso il 2020. Spero ci saranno avvenimenti migliori nel 2021.




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